Nelle ultime settimane l'Atletico San Lorenzo ha portato avanti, in sinergia con Scalo Playground, il primo centro estivo organizzato e gestito dalla nostra polisportiva. Una nuova attività che si inserisce nella crescita sempre costante del nostro progetto, con un occhio sempre attento al diritto allo sport per tutti e al rispetto delle precauzioni dettate dalla situazione attuale.
Il centro estivo dell'Atletico San Lorenzo.
di Emiliano Moncelsi
In questi giorni, con accorta discrezione, abbiamo contribuito a realizzare una possibilità di un'estate diversa per alcune famiglie e i loro bambini. Discrezione necessaria per le precauzioni dettate dalle circostanze e per la nuova collaborazione nata tra due soggetti che operano sul quartiere San Lorenzo: l'Atletico San Lorenzo, una polisportiva attiva ormai da sette anni a tutela del diritto allo sport per tutte e tutti, e Scalo Playground 2020, che da quest'anno si è aggiudicato la gestione estiva dello spazio verde e sportivo di Largo Passamonti. Dalla reciproca conoscenza tra le due realtà, già avviatasi con la Festa Atletica di lancio dell'azionariato popolare svoltasi lo scorso luglio nella cornice rimessa a nuovo del Playground, è nato un Centro Estivo aperto dal lunedì al venerdì, dalla mattina al pomeriggio.
Dopo le prime due settimane ci azzardiamo a pensare che sia stato un successo, per nulla scontato. Ad un primo sguardo può apparire semplice che un centro estivo gratuito possa avere una buona riuscita, ma alzando il naso da terra ci si accorge che non è così. Chi ha coordinato ed organizzato il centro ha dovuto conquistarsi la fiducia necessaria, affinché le famiglie si sentissero sicure di affidarci i loro figli e le loro figlie. I lavoratori di Scalo Playground si sono impegnati nel pulire rapidamente il parco e a mettere a disposizione spazi e materiali (ed acqua, visto che, a distanza di anni, nessuna amministrazione si è preoccupata di arricchire lo spazio verde con una fontanella o un rubinetto, nonostante le richieste). Non meno problematico è stato il caldo, che arroventa questo quartiere pieno di asfalto anche in queste prime settimane di settembre. Questi ostacoli sono problemi quotidiani per la gestione di un'attività all'aria aperta. Niente di inaspettato quindi, niente che non avessimo previsto.
Ma il vero elemento, che rende un Centro Estivo un successo o un fallimento sono i bambini e le bambine che vi partecipano. Dalla LORO partecipazione alle nostre attività abbiamo capito quale potesse essere il fattore critico dell’insuccesso, una difficoltà importante che deve essere affrontata. Chiariamoci, non una difficoltà generica, o un problema educativo o comportamentale. Il problema è la privazione delle possibilità di imparare a conoscere il mondo attraverso il movimento, l’esplorazione, il divertimento e il fallimento. A causa dell'emergenza covid-19, a causa delle incertezze per il presente, diverse ansie cadono a cascata anche su di LORO nel quotidiano, attraverso le preoccupazioni dei loro genitori e dei loro cari, che non sanno quale futuro ci potrà essere per LORO.
Li abbiamo visti pieni di desiderio di tornare a stare insieme: per divertirsi, per misurarsi tra di loro e con noi operatori. Ma li abbiamo visti anche stanchi e a tratti nervosi, come se ricominciare non fosse poi così facile. Non è semplice la costanza quando l’attenzione è poca e otto ore sono tante. Non è scontato il bisogno di riposarsi e recuperare da affaticamenti e acciacchi che potrebbero avere loro come i loro istruttori, qualcosa da considerare come un avvertimento. E così noi “operatori sportivi" mutiamo in altro, attenti a non rompere quell’alchimia preziosissima che sgorga da amicizie quasi seccate dal lockdown.
Ci dimeniamo nel trambusto definendo dei confini nei ruoli e allo stesso tempo offrendo LORO delle possibilità: per giocare, per parlare, per correre, per conoscere e conoscersi nuovamente, per ricordare cosa voglia dire essere bambine e bambini. Ci aspetta una ultima settimana assieme, prima del LORO rientro a scuola: trasformeremo la possibilità di giocare ed allenarci insieme nell'opportunità di costruire un ricordo prezioso per affrontare le sfide dei prossimi mesi.